LA BOTTEGA DEGLI ORRORI // A/I 2012-13 Blumarine


 

Blumarine, sinonimo di eleganza, tessuti impalpabili e atmosfere da sogno ci è cascata.
E’ precipitata nel tunnel dell’innovazione che però vuol dare uno sguardo al passato, ma non così passato da chiamarlo vintage, al recupero di stili e materiali superati.
Ma questa filosofia del “tutto torna”, “la storia è ciclica e la moda pure” non sempre garantisce successo.
Adoro Blumarine e l’apertura della sfilata autunno inverno sembrava promettere bene: look total white con pellicce colorate e borse in tinta. Immediatamente il pensiero andava alle montagne innevate, alla cioccolata post sci o al tagliere di salumi abbinato ad ad un calice di vino come aperitivo in uno chalet d’alta quota.
Ma la cruda realtà interrompe prepotentemente questa visione onirica.
La sfilata poi cede il passo a tessuti tecnici, colori argentati, un po’ cyber e un po’ disco dance, alcuni al limite dell'accettabile, altri orribili.






Immancabile il look maculato, questa volta total, che generalmente mi piace, in questo caso no.
Sfido chiunque a dire il contrario:


Segue un total black, che siccome il nero è passepartout ci vuole sempre. E sembra far digerire il pantaloncino argentato su tuta maculata appena visto.

Infine il trionfo degi primi anni 90, del tessuto spalmato, del look disco dance trash, dell’ombelico fuori e degli accessori da regina del ghetto. Ma che ci azzecca, dico io, con tutto il resto?
Tailleur e impermeabili in pvc, rigidi, che solo a vederli si capisce che sono scomodi, anfibi e stivaletti con tacco a spillo argentati multicolore che riflettono la luce, t-shirt con pancia scoperta, catene al collo che manco 50 cent, anelli e bracciali color arancione e giallo fluo.







Una sfilata incoerente con un finale da incubo!
A.








Nessun commento:

Posta un commento